Scopri la Black List degli Ingredienti Nascosti: 10 Strategie per una Skincare Naturale
- Claire
- 19 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 12 mag
Ti sei fermat* a riflettere sull'impatto che cosmetici e prodotti per la cura della pelle o dei capelli possono avere sulla nostra salute?
Ogni giorno applichiamo sul viso e sul corpo decine di ingredienti chimici, molti dei quali non sono testati a lungo termine o risultano ambigui nelle dichiarazioni di sicurezza. L'accumulo quotidiano di queste sostanze, anche in piccole quantità, può compromettere l'equilibrio cutaneo nel tempo e portare a conseguenze anche più serie.
Uno studio condotto nel 2020 analizza gli effetti indesiderati a seguito di uso di cosmetici nell'arco di due anni. Su 425 partecipanti, il 50,5% manifesta almeno una reazione avversa direttamente collegabile all'uso di cosmetici convenzionali. I sintomi spaziano da semplici eritemi e pruriti fino a condizioni più gravi come dermatiti allergiche da contatto, fotosensibilizzazioni e irritazioni croniche. Per questo motivo ridurre l'esposizione a sostanze sintetiche contribuisce alla salute dermatologica, ma anche la qualità della vita quotidiana.

Quando parliamo di skincare naturale ci riferiamo quindi a un approccio olistico che unisce efficacia, sicurezza e sostenibilità. Le formulazioni devono contenere almeno il 90% di ingredienti di origine vegetale, minerale o biotecnologica, estratti con metodi a basso impatto ambientale.
Ma questo non è sempre garanzia di qualità. Anche quando un prodotto dichiara, ad esempio, il 98% di ingredienti di origine naturale, non è detto che rispetti davvero gli standard di una skincare naturale: molte aziende cosmetiche e farmaceutiche utilizzano ancora sostanze che, pur derivando da fonti naturali, possono avere effetti poco sicuri nel lungo termine o un impatto ambientale significativo.
La Black List supportata dalla Scienza
Capire se un prodotto è davvero “naturale” non è sempre immediato. Consultare la lista degli ingredienti è un primo passo essenziale per compiere scelte consapevoli! Vediamo insieme gli ingredienti da evitare se desideri mantenere la tua skincare naturale.
Categoria | Ingrediente in Etichetta | Rischi Documentati |
Conservanti: Parabeni | Methyl‑, Propyl‑, Butyl‑Paraben | Studi epidemiologici evidenziano che i parabeni possono accumularsi nel tessuto mammario causando disfunzioni endocrine, con possibili correlazioni a disturbi ormonali e riproduttivi. Per l’ambiente sono bioaccumulabili e interferenti endocrini anche per la fauna acquatica. |
Conservanti: Formaldeide e releasers | DMDM Hydantoin, Quaternium‑15, Formaldehyde | Le ricerche documentano allergie cutanee e irritazioni da contatto, inoltre l'IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) l'ha classificato come potenziale cancerogeno anche a basse concentrazioni (< 500 ppm) in prodotti non dichiarati. Per l’ambiente sono sostanze tossiche per gli organismi acquatici e sono resistenti alla biodegradazione. |
Tensioattivi aggressivi | Sodium Lauryl Sulfate (SLS) | Numerosi studi riconoscono che SLS può indurre indurre dermatite e irritazioni da contatto. Per l'ambiente, è un prodotto tossico per organismi acquatici come molluschi, pesci e crostacei. |
Tensioattivi aggressivi | Sodium Laureth Sulfate (SLES) | Tensioattivo spesso contaminato da 1,4‑diossano, un sottoprodotto della sua lavorazione. Il 1,4‑diossano è classificato come potenziale cancerogeno per l’uomo e presenta effetti neurotossici documentati. Non essendo facilmente biodegradabile, può anche contribuire all’inquinamento delle acque. La sua presenza nei cosmetici non è obbligatoriamente indicata in etichetta, rendendo ancora più difficile evitarlo. |
Siliconi & Oli Pesanti | Dimethicone, Cyclopentasiloxane | Creano uno strato occlusivo che può sembrare benefico a breve termine (per l’effetto “seta”). Nel tempo, invece, tende ad alterare il pH cutaneo e disturbare il microbioma della pelle, favorendo squilibri e irritazioni. Inoltre, sono sostanze non facilmente smaltibili che contribuiscono all’inquinamento ambientale. |
Solventi & Petrolati | Propylene Glycol, Paraffina | Derivati dal petrolio, questi ingredienti sono ottenuti attraverso processi industriali ad alta impronta carbonica, con impatti significativi sull’ambiente. Rircerche documentano che è stato collegato a uno squilibrio del microbiota cutaneo, rendendo la pelle più vulnerabile a irritazioni ed infezioni. |
Fragranze sintetiche | Parfum / Fragrance Mix | Diversi studi clinici si sono soffermati sulle conseguenze dermatologiche dei profumi sintetici. Gli studi confermano che molti casi di dermatite allergica derivano dall'utilizzo di prodotti con fragranze chimiche. Alcuni composti usati inoltre possono indurre fotoipersensibilità: la pelle diventa più vulnerabile ai raggi UV e soggetta a eritemi o macchie scure. Da un punto di vista ambientale queste sostanze rilasciano centinaia di composti organici volatili (VOCs) nell’aria: molti di questi sono classificati come “tossici o pericolosi”, si accumulano negli edifici e inquinano ambienti chiusi. |
10 Passi per Decifrare un INCI
Leggere l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è il primo passo verso scelte consapevoli. Per analizzare un'etichetta, segui questi 10 passi in ordine:
Individua suffissi e prefissi chiave
Cerca “-paraben”, “-eth”, “-oxane”, “-sulfate” e affini: indicano molecole di sintesi potenzialmente irritanti o bioaccumulabili.
Controlla la lunghezza del nome
Nomi con più di 15 caratteri sono spesso composti industriali complessi, mentre quelli brevi tendono a essere estratti o sostanze semplici.
Riconosci le radici botaniche
Nomi in latino (es. Butyrospermum parkii, Chamomilla recutita) segnalano estratti vegetali e fitocomplessi naturali.
Privilegia INCI “corti”
Un elenco di ingredienti sotto le 10–12 voci è indice di formule più trasparenti e con meno riempitivi o additivi superflui.
Controlla la posizione degli attivi
Gli attivi chiave del prodotto (come vitamina C, acido ialuronico, retinolo…) dovrebbero comparire tra i primi 5–7 nomi: più alta è la posizione, maggiore è la concentrazione.
Verifica il pH del prodotto
Per detergenti o esfolianti, un pH tra 4,5 e 6,5 rispetta il mantello acido cutaneo: valori estremi possono indebolire la barriera epidermica. Curios* di saperne di più sull'argomento? Leggi la nostra guida sul pH della pelle!
Controlla PAO & scadenze
Il simbolo “PAO” (Period After Opening) indica quanti mesi un prodotto resta stabile una volta aperto. Verifica anche la data di scadenza impressa.
Patch test preliminare
Prima di usarlo sul viso o corpo, applica il prodotto su un’area ridotta (dietro l’orecchio o avambraccio) per 24-48 h per intercettare eventuali reazioni allergiche.
Attenzione al “greenwashing” e al marketing pubblicitario
Parole come “bio” o “naturale” non sono regolamentate e non sono una garanzia di qualità. Cerca prodotti supportati da certificazioni internazionali come COSMOS o NATRUE. Se desideri approfondire l'argomento, leggi il nostro articolo dedicato!
Sfrutta le app di scansione INCI
Per velocizzare il processo di analisi, puoi usare app come Yuka, INCI Beauty o CodeCheck, che offrono punteggi di sicurezza e possibili alternative!
Un percorso Naturale di Bellezza
Abbracciare una skincare naturale non è solo una scelta estetica, ma un vero e proprio gesto di cura per la salute e per l’ambiente. Ogni ingrediente conta!
Pront* per il prossimo passo? XXXXXXXX